Riciclaggio della plastica: decenni di bugie industriali smascherate

Per decenni siamo stati ingannati sull’efficacia del riciclaggio della plastica, come recentemente rivelato da un rapporto del Center for Climate Integrity.

Ti hanno mentito e non lo sapevi nemmeno! Sicuramente, come molti altri, sei stato ingannato da varie etichette sulle bottiglie in plastica che dichiarano “plastica riciclata al 100%”. Si tratta però di puro greenwashing, poiché generare un’intera bottiglia dalla plastica riciclata è impossibile. Per comprendere il motivo di questa affermazione è fondamentale comprendere la metodologia utilizzata oggi per riciclare questo materiale.

Come viene riciclata la plastica oggi

Il processo di riciclo della plastica prevede ora cinque fasi principali:

      • Raccolta e selezione: il primo passo per avviare il riciclaggio come lo conosciamo oggi è la raccolta dei materiali riciclabili, seguita dalla scelta dei materiali plastici;

      • Cernita e Selezione: questo processo avviene principalmente attraverso macchine che differenziano i rifiuti in base alla dimensione. Uno scanner a infrarossi identifica e separa diversi tipi di plastica, come PET, PVC o PE, utilizzando getti di aria compressa;

      • Divisione: i rifiuti selezionati, spesso compattati in grossi blocchi, vengono inviati agli impianti di lavorazione dove vengono ulteriormente suddivisi in base alla tipologia di prodotto, come tappi con tappi e bottiglie con bottiglie;

      • Lavaggio: In questa fase la plastica viene lavata e ripulita da eventuali residui di sporco, cibo, sapone, shampoo e altre sostanze;

      • Macinazione: dopo la pulizia, i rifiuti di plastica vengono triturati in scaglie simili a coriandoli. Successivamente, queste scaglie vengono separate per colore mediante macchinari dedicati, quindi riscaldate, raffreddate e tagliate in piccoli pezzi. Il risultato finale è una grande quantità di pellet pronti per essere utilizzati nella produzione di nuova plastica da zero.

    Ma le sorprese non finiscono qui. Secondo uno studio condotto dal Center for Climate Integrity, la maggior parte dei materiali plastici NON PUÒ ESSERE RICICLATA. Perché? Scopriamolo insieme.

    Il rapporto

    Il rapporto, basato su documenti interni del settore, espone come le aziende petrolifere e della plastica abbiano consapevolmente promosso il riciclaggio come soluzione alla gestione dei rifiuti di plastica, nonostante fossero consapevoli dei suoi limiti tecnici ed economici. Questo inganno ha contribuito in modo significativo alla persistente crisi dei rifiuti di plastica.

    Un pò di dati

    Il rapporto, intitolato “La frode del riciclaggio della plastica: come le grandi compagnie petrolifere e l’industria della plastica hanno ingannato il pubblico per decenni e causato la crisi dei rifiuti di plastica”, illustra una campagna decennale di frodi e inganni da parte delle principali aziende petrolifere e della plastica. Nonostante la consapevolezza interna che il riciclaggio non sia economicamente o tecnicamente fattibile su larga scala, queste aziende hanno continuato a sostenerlo, perpetuando la crisi dei rifiuti di plastica.

    Secondo un’analisi dell’OCSE, meno del 10% della plastica prodotta viene effettivamente riciclata. Solo nel 2019 sono state prodotte 460 milioni di tonnellate di plastica, generando 353 milioni di tonnellate di rifiuti. Secondo l’OCSE, di questi rifiuti, solo il 9% è stato riciclato, mentre la restante quota è stata così distribuita:

    • Il 19% è stato incenerito, provocando notevoli danni ambientali.
    • Il 50% dei rifiuti è finito in discariche controllate.
    • Il restante 22% è stato gettato in discariche abusive, bruciato all’aperto o disperso nell’ambiente

    Perché tutta questa plastica è dispersa nell’ambiente se le industrie affermavano di aver trovato un metodo efficace per il riciclo della plastica? Semplice: PERCHÉ AD OGGI NON ESISTE UN METODO EFFICACE PER IL RICICLAGGIO DELLA PLASTICA!

    Rivelazioni chiave: l’affermazione menzionata è confermata dal rapporto, che presenta prove convincenti, inclusi documenti di importanti compagnie petrolifere come ExxonMobil risalenti agli anni ’80. Il rapporto sottolinea affermazioni come “il riciclaggio non può essere considerato una soluzione permanente ai rifiuti solidi [plastica] poiché prolunga semplicemente il tempo di smaltimento di un oggetto“. Inoltre, citazioni tratte da conferenze di settore del 1989 e del 1992 rivelano l’ammissione che il riciclaggio non è una soluzione illimitata e potrebbe non risolvere il problema dei rifiuti solidi.

    Colpe e responsabilità

    Richard Wiles, presidente del Center for Climate Integrity, afferma che è tempo di ritenere queste aziende responsabili dei danni che hanno causato. Il rapporto non denuncia violazioni legali, ma solleva sospetti di pratiche fraudolente da parte delle industrie petrolifere, poiché hanno consapevolmente ingannato i consumatori.

    Sfide contemporanee: il rapporto conclude che la cattiva condotta del settore persiste, sottolineando i recenti sforzi per promuovere il riciclaggio chimico come alternativa

    Possibili soluzioni

    Oggi stanno ora prendendo precauzioni per evitare che questa comunicazione fuorviante continui. Dal 2025 l’UE richiederà alle aziende di predisporre non solo il bilancio finanziario ma anche un bilancio di sostenibilità.

    Il bilancio di sostenibilità è un documento volontario che integra informazioni sulla performance economica, sociale e ambientale di un’azienda. Analizza gli aspetti ambientali e sociali, ampliando la rappresentanza aziendale oltre gli aspetti finanziari.

    Questo documento va oltre i requisiti istituzionali e normativi del conto economico, comunicando le relazioni azienda-ambiente, gli sforzi per mitigare gli impatti non economici e ottenendo assicurazioni e certificazioni. I contenuti possono riguardare l’ambiente, il personale, i diritti umani e altri aspetti. Rivolgendosi a tutti gli stakeholder, il bilancio di sostenibilità sottolinea la responsabilità aziendale nei confronti degli azionisti, dei dipendenti, dei clienti, dei fornitori, delle autorità, dei giornalisti, delle comunità e delle associazioni. Le relazioni con gli stakeholder contribuiscono alla creazione di ricchezza e alla redditività dell’azienda, sulla base della fiducia e della buona volontà degli stakeholder. Il bilancio di sostenibilità è uno strumento per rispondere alle aspettative della comunità, comunicare obiettivi sostenibili e aumentare la credibilità aziendale.

    Ma sarà sufficiente ridurre al minimo i rifiuti di plastica?

    Conclusioni

    La verità sulla pratica ingannevole del riciclo della plastica è finalmente svelata. Siamo stati tutti vittime di un illusorio greenwashing, credendo nelle promesse di riciclo delle bottiglie etichettate come “plastica riciclata al 100%”. Il processo di riciclaggio, dettagliato nella sua interezza, rivela uno scenario cupo in cui solo alcuni tipi di plastica sono realmente riciclabili e la maggior parte dei rifiuti di plastica finisce nell’ambiente. Il rapporto del Center for Climate Integrity getta ulteriore luce sulle bugie perpetrate dalle aziende petrolifere e della plastica, promuovendo consapevolmente il riciclaggio come soluzione pur essendo consapevoli dei suoi limiti.

    La crisi dei rifiuti di plastica persiste, con meno del 10% della plastica prodotta che viene effettivamente riciclata. Ora, mentre l’UE si prepara a introdurre il bilancio di sostenibilità obbligatorio a partire dal 2025, sorgono speranze in una maggiore trasparenza e responsabilità. Resta però la domanda: queste misure saranno sufficienti a limitare drasticamente i rifiuti di plastica? La sfida di ridurre l’impatto ambientale della plastica richiede impegno concreto, consapevolezza e azioni tangibili. Solo il tempo dirà se ci stiamo muovendo nella giusta direzione o se sarà necessario fare di più per proteggere il nostro pianeta dalla crescente crisi dei rifiuti di plastica.

    Torna in alto